HAMILTON HOLDING INTERNATIONAL NEWS
Autore: Matteo Maurizio
l sistema attuale vacilla sotto il peso dei debiti. L’oro fisico torna a essere una scelta strategica per proteggere i risparmi.
Un conto che fa riflettere
Immaginate di dare in prestito i vostri risparmi a qualcuno che deve già 35.951.600.000.000 di dollari: è il debito pubblico degli Stati Uniti al 20 marzo 2025. Ogni anno, questa montagna di debito genera interessi per 1.147.600.000.000 di dollari, e la cifra sale senza fermarsi. Le 8.133 tonnellate di oro degli USA, che valgono oggi circa 735.180.000.000 di dollari, basterebbero a coprire appena il 2,04% di quel totale. Guardiamo a casa nostra: l’Italia ha un debito di 3.200.000.000.000 di dollari, e le sue 2.452 tonnellate di oro, pari a 221.760.000.000 di dollari, arrivano solo al 6,93%. Sono numeri che colpiscono, e spingono a chiederci: come fare per mettere al sicuro ciò che si ha?
G7 vs Brics: una partita sbilanciata
Con 760 milioni di abitanti, il G7 regge debiti impressionanti: 36 trilioni per gli USA, 15 trilioni per il Giappone (250% del PIL), 3,2 trilioni per l’Italia (150% del PIL). Le riserve d’oro, pur importanti, sono briciole rispetto a queste somme. Dall’altra parte, i BRICS contano 4,5 miliardi di persone – quasi 6 volte il G7 – e stanno tracciando una strada diversa. Puntano su oro, terre rare e petrolio per ancorare le loro economie a qualcosa di concreto. È una partita impari, come 2 giocatori contro 12: il G7 resta in gioco, ma i BRICS stanno riscrivendo le regole.
Debiti, dazi e mosse strategiche
Il deficit statunitense dei primi cinque mesi del 2025 ha toccato 1.147.000.000.000 di dollari, un balzo del 38,5% rispetto al 2024, con interessi annuali che sfiorano 1,147 trilioni. Trump brandisce i dazi – 25% sull’acciaio, fino a minacce del 200% su beni europei – come leva per convincere gli alleati a comprare titoli di Stato a 100 anni, un piano che potrebbe tagliare 100 miliardi di interessi annui e che qualcuno chiama “Mar-a-Lago Accord”, un patto per rifinanziare il debito con promesse di sicurezza e l’eliminazione delle pressioni commerciali dei Dazi. È una mossa che scuote il mondo finanziario tradizionale, ma apre una porta: l’oro fisico si affianca agli asset classici, portando equilibrio e riducendo i rischi di un sistema sotto tensione.
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